Calcolosi urinaria
La calcolosi urinaria è una patologia molto diffusa nel mondo occidentale, e in Italia in particolare. Si calcola che colpisca circa il 10% della popolazione maschile e il 5% della popolazione femminile. L'età con maggiore incidenza è quella compresa tra i 30 e i 50 anni. Le recidive sono molto frequenti, tanto da verificarsi in una percentuale che varia, a seconda degli studi, dal 25 al 50% dei casi dopo 5 anni. L'incidenza stimata in Italia è di circa 100.000 nuovi casi all'anno. Tra le cause, viene data molta importanza alla familiarità, a una dieta squilibrata e alla scarsa assunzione di liquidi.
L'istituzione di uno "Stone Center" come quello da lui diretto presso l'Ospedale San Raffaele è fondamentale per permettere di concentrare in una stessa sede competenze, tecnologie e strumentario in modo da poter scegliere di volta in volta il trattamento più indicato per ogni tipologia di calcolo e paziente evitando l'errore, ancora oggi spesso commesso, di forzare l'indicazione ad un certo trattamento solo in base alle tecnologie disponibili indipendentemente dalle caratteristiche del calcolo da trattare.
DIAGNOSI
La metodica di prima scelta nella diagnosi della calcolosi urinaria è rappresentata dall'ecografia che, se ben eseguita, ci da informazioni sufficientemente dettagliate senza esporre il paziente alle radiazioni (Fig.1).
Solo nei casi dubbi o in quelli in cui bisogna decidere la strategia chirurgica più adatta, è necessario eseguire una TAC che in genere da' sufficienti informazioni anche senza mezzo di contrasto, limitando quindi l'esposizione radiologica a carico del paziente (Fig.2: calcolo ureterale; Fig. 3: calcolo renale).
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La colica renale
I calcoli determinano dolore solo quando causano ostruzione a vari livelli nelle vie urinarie, per lo più nell'uretere il cui diametro è assai esiguo. Un calcolo di grandi dimensioni infatti può non creare alcun disturbo per molto tempo...
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Gli stent ureterali
In percentuali variabili a seconda della procedura adottata per trattare il calcolo, si può rendere necessario il posizionamento di una endoprotesi ureterale a "doppio J" o stent secondo la dizione anglosassone: un tubicino molto sottile di materiale biocompatibile a forma appunto di "doppio J"...
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Presso lo "Stone Center" dell'Ospedale San Raffaele Turro è possibile eseguire tutti i tipi di trattamento attualmente possibili:
1. la litotrissia extracorporea ad onde d'urto (ESWL)
2. la litotrissia percutanea (PCNL)
3. la litotrissia endoscopica ureteroscopica (URS)
4. la litotrissia endoscopica endorenale per via retrograda con ureteroscopio flessibile (RIRS)
5. la chirurgia a cielo aperto